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Salvaguardare i minori: un percorso di aiuto umanitario

Alla ricerca di un’accoglienza adatta

Quando un qualsiasi “minore straniero non accompagnato” arriva in Italia e viene notato dalle autorità, il primo step che deve affrontare è il passaggio all’interno del “Pronto Intervento Sociale”. Esso interviene con degli assistenti sociali, chiedendo al minore di raccontare la propria storia, per poi tracciare il suo percorso migratorio e provare a scoprire se ha dei membri familiari in Italia. Il secondo passo è quello di inserire il ragazzo in un “Hub”, dove verrà fornito degli aiuti primari che necessita. Successivamente interviene una figura legale al fianco del minore, che gli comunica i suoi diritti e approfondisce la sua storia passata. Attraverso il “Servizio Sociale”, il ragazzo viene introdotto in una struttura di “Prima Accoglienza”, luogo nel quale sosterà per due o tre mesi, aspettando che si liberi un posto in un edificio di “Seconda Accoglienza”, che lo ospiterà fino al compimento dei 18 anni. “Tutti i ragazzi che arrivano vengono subito resi consapevoli del fatto che a 18 anni dovranno uscire in autonomia dal progetto” dice Martina Pantaleoni.  In questo periodo gli viene offerta la possibilità di trovare una scuola, imparare l’italiano, ottenere la licenza di terza media, iniziare un percorso di studi professionali, che gli dia la chance di entrare più facilmente nel mondo del lavoro. In caso sia necessario, si offre anche il servizio di “Neuropsichiatria Infantile” per coloro che hanno disturbi psicologici o difficoltà relazionali. “Per i ragazzi che hanno bisogno di un supporto educativo maggiore a causa di varie problematiche, viene valutato di inserirli in strutture esterne a questi progetti: le strutture educative territoriali” racconta ai nostri microfoni Mariangela Dicarolo.

 

Le figure chiave: Assistenti Sociali e Tutor legali

Tutto questo lavoro non sarebbe possibile, senza il contributo degli assistenti sociali e dei rispettivi tutori affiliati ai minori. I tutori possono essere di due tipi: i tutori legali e i tutori volontari. Entrambi si occupano delle questioni burocratiche legate ai minori, il primo però, essendo l’Assessore alla Sanità Giuliano Baregazzi, non ha un rapporto personale con tutti i ragazzi sotto la sua custodia ma spesso delega gli operatori delle strutture di accoglienzaper le firme di alcuni documenti “minori”. I Tutori volontari invece, dopo aver partecipato ad un corso di formazione hanno di prendersi a carico un ragazzo, sostituendo così la figura di Giuliano Baregazzi. Questa opportunità è stata concessa dalla legge Zampa del 2017.