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Alla ricerca di una vita migliore: il viaggio dall’Africa all’Italia

Le guerre etniche in Guinea

La maggior parte dei rifugiati provenienti dalla Guinea sono scappati dal loro paese natale a causa degli scontri etnici che si registrano spesso, data la diffusa xenofobia e il diffuso tribalismo all’interno dello Stato. In questa nazione, esistono centinaia di "tribù", ma due sono le principali, ovvero sono quelle che alimentano le guerre più frequentemente: i “Peul” e i “Malinkè”. Le tensioni tra i cittadini vengono spesso amplificate dai politici, che ,cavalcando l’onda della violenza gratuita, cercano di attirare verso di sè il potere. Varie sono state le persecuzioni attuate dai precedenti governi, che sono sfociate nella morte di centinaia se non migliaia di persone e nella fuga di altrettanti Guineani. 

(photo credits: graficapergiocod.altervista.org)

La Nigeria: paese di guerra, povertà e sfiducia

I richiedenti asilo provenienti da questo stato subsahariano scappano da una situazione politica, economica e sociale infernale. La maggior parte della popolazione vive in uno stato di povertà, dal quale è improbabile se non impossibile uscire a causa della spartizione non equa del lavoro e dei ricavi economici dalla vendita dell’ “oro nero”. La presenza di petrolio nel sottosuolo nigeriano, provoca dei problemi ambientali che costringono molte persone che lavorano la terra nella zona del delta del fiume Niger a fuggire per incontrare speranze di lavoro altrove, anche in Paesi esteri. In Nigeria la maggior parte dei cittadini ha sviluppato nel tempo una grossa sfiducia verso tutto il mondo politico, che causa disuguaglianze sociali e monetarie, per l’appunto a malapena un terzo dei nigeriani è soddisfatto del sistema politico del proprio Paese. Ma la causa probabilmente principale e più evidente è la presenza in questo Stato di un gruppo terroristico tanto feroce quando “prolifico”: Boko Haram. Nel corso di soli 8 anni, tra il 2009 e il 2017, ha causato più di 50 mila morti (la maggior parte civili) e 2.5 milioni di sfollati

(photo credits: FarodiRoma)

Gambia: un Paese libero, devastato da una dittatura decennale

Fino al 2016, anno in cui è stato spodestato legittimamente il dittatore decennale Yahya Jammeh, le principali motivazioni delle fughe dei gambiani erano le persecuzioni e le stragi attuate dallo Stato stesso. Aveva creato campi di detenzione e sovraffollato le prigioni, condannando chiunque andava contro la sua politica o i suoi ideali. Da due anni a questa parte i motivi di fuga principali sono stati economici. Il tasso di povertà è alle stelle, in molti luoghi mancano acqua potabile ed elettricità e la politica stenta ad attuare riforme per interessi personali. La maggior parte dei giovani, che compongono più del 60% della popolazione, sogna di realizzare i propri sogni in Europa

(photo credits: Huffington Post)

Amodou Jawo: una scelta guidata dalla disperazione

Ieri si è consumato un fatto di cronaca tragico: un ragazzo 22enne proveniente dal Gambia si è tolto la vita nella città di Taranto, al seguito della respinta richiesta di asilo politico in Italia. Il giovane viveva da due anni nel nostro Paese, sognava di avere una vita serena per poter lavorare e aiutare economicamente la propria famiglia che vive in Africa. Quando la Commissione gli ha negato la possibilità di stabilirsi qui, lui ha fatto una scelta che ha sconvolto il Paese. Un gesto di protesta verso un iter burocratico che non ha saputo tutelare un ragazzo in cerca di un futuro stabile.

 

Molte sono le storie che toccano questo delicato argomento, storie di ragazzi che scappano da vite difficili, per approdare qui in Europa in una realtà ancora più amara del loro passato.  

(photo credits: sunsalvario.it)

(fonti: radiocittàfujiko.it; lenius.it; openmigration.org; amnesty.it; repubblica.it; europinion.it)